dei fiori che mi hai portato sotto le scale fiori addosso le scale che mi porterai vicino le strade fiori che mi porti lontano dalle vie che circondano queste strade
Io ti ringrazio per avermi insegnato l’odio, unguento delirante, potente e straordinariamente liberatorio. Ti ringrazio di avermi letto le leggi del disprezzo, codici immorali fusi nella mia memoria. Ti ringrazio di avermi battezzato nella ripugnanza, epifania infinita dell’esistenza. Ti ringrazio ancor di più di avermi posseduto attraverso la malevolenza, gravido dei dodici vermi del malanimo, figli miei, tutti mie. Ti ringrazio del seme del livore che hai versato attraverso il mio ano, della lava ghiacciata del risentimento che versi continuamente attraverso lo squarcio nella gola. Ti ringrazio del meschino e atroce sentimento innominato che si nutre delle mie ferite; tu che mi guardi, mi sorridi e detti le regole della discordia, anch’essa pura e feroce. Ti ringrazio dell’acrimonia, dono immenso della tua benevolenza. Infine grazie del rabbioso istinto di sopravvivenza che hai inoculato attraverso la sabbia del tuo amore, vera e implacabile pena afflitta al tuo servo. Disprezzo. Contrasto. Uggia. Io.
fiori sopra le scale fiori che mi porti vicino le scale divergente le strade sotto le vie fiori accanto alle porte che sanno di scale fiori nel retro delle porte mi lanci fiori io io io ti ringrazio