Del perché la pizza al kebab è messaggera di turbi notti insonni

Kebab

L’invasione è stata improvvisa. Colti da un torpore noioso e inconsapevole ci siamo ritrovati accerchiati, assediati nelle vista e nel gusto. Al posto delle vecchie e malsane pizzerie al taglio, antitesi del cibo mediterraneo, zeppe di oli irresponsabilmente marchiati come d’oliva, con contorni di improbabile fritti tristemente freddi, sono riapparse insegne con la scritta ossimoro Pizza e Kebab. I vecchi calabresi con i grembiuli lordati da grassi di incerta origine hanno scambiato il posto con sorridenti turchi e meticolosi tunisini. Due teglie svuotate di pizza all’ingresso, per invogliare l’incauto cliente e poi un tripudio di carni oriunde che ruotano stanche, infilzate da uno spiedo verticale rovente: è il famoso Döner kebab. Le antiche suppliche “mi dai mille lire di pizza bianca” , sono state sostituite dal sussurro pietoso “un panino con Kebab e dù felafel”. I medio orientali però si tengono alla larga da simili botteghe: trovi solo quelli più solitari, i melanconici della terra madre che provano ad affogare le tristezze sniffando cipolla e salsa allo yogurt. Ma noi italici senza freni e senza paura, avvolti da una bandiera solidale e affogati dall’internazionalismo gastronomico, ci rifocilliamo felici in queste umide botteghe. Io sono uno di quelli. Certo, comprendo che la cucina del mediorientale si degusta in pochi ristoranti capitolini, ma vuoi mettere il gusto di affondare la bocca in quei panini zuppi di alimenti non classificati che fanno tanto cittadino del mondo? E poi noi italici non possiamo lamentarci più di tanto: la nostra tradizione gastronomica è fatta con ingredienti che provengono da posti lontanissimi, il pomodoro su tutti, che con il nostro dna originario non hanno nulla a che fare. Vi alimentate per caso ancora con farro, orzo e cicerchia? Spinto allora dal sinistroso (in qualunque senso) fuoco che arde in me, sono approdato alla pizza la kebab surgelata. Prodotta da una oscura azienda del Nord Italia è stata recentemente ospite del mio forno. Antitesi totale: pizza + kebab. L’alimento in questione racchiude miracolosamente tutte e due le controindicazione che i due ingredienti principe hanno: indigeribilità e pesantezza. Ma se la mangiate da soli, con il muro della cucina che vi guarda, leggendo magari una copia dell’Unità, la pizza al kebab sprigionerà tutta la sapienza che le due culture del mediterraneo racchiude: menzogna e pressapochismo. E l’Italia vi sembrerà magicamente più leggera.

Roberto Giannotti